http://www.giottocerchio.net/mazzeoro/studiare.htm
martedì 26 novembre 2013
Adolescenti & i Social Network.
Nel post precedente abbiamo introdotto l'argomento della Web 2.0; ora vi parlo del rapporto che intercorre tra i giovani e i Social Network. Se parliamo di Social Network, di sicuro, parliamo di un qualcosa che è molto vicino agli adolescenti; la questione principale è capire se gli aspetti positivi delle interazioni virtuali che si compiono con l'uso di questi mezzi sono maggiori rispetto agli aspetti negativi, e se sono concreti i campanelli d'allarme riguardo i pericoli che rappresentano per la personalità e la salute dell'individuo.
Tra gli aspetti positivi, che seppur pochi hanno la loro importanza, troviamo:
- la capacità di ampliare la propria gamma di conoscenze in tempi brevi.
- la possibilità di chattare e comunicare in maniera istantanea.
- la possibilità di ricordarsi compleanni e avvenimenti importanti.
Sicuramente gli aspetti negativi hanno la maggioranza. Basta pensare al problema della dipendenza, molto frequente negli adolescenti, che può causare problemi fisici abbastanza gravi, come la "Sindrome del Mouse", un indebolimento dei nervi della mano dovuto al troppo utilizzo del pc. Oppure i disturbi oculari o quelli riguardanti una dinamica alterata delle emozioni: sudorazione alterata e batticuore accellerato.
Creare il proprio profilo su Facebook implica una serie di conseguenze sull'interazione prevalentemente adolescenziale; innanzitutto potrebbe essere rivelata la propria identità psicofisica ma sopratutto sembra che questo Social Network semplifichi la condivisione di idee con amici e/o conoscenti, quando invece non fa che complicarla togliendo quelle difficoltà e quella sincerità che si affrontanto e tengono nel momento in cui si guarda negli occhi una persona.
Molto spesso poi proprio la creazione di profili personali può portare al fenomeno delle "amicizie pericolose" così come a quello del "cyber-bullismo", cioè il bullismo in rete, che va a danneggiare i ragazzi più fragili. Infine un altro aspetto di cui tener conto sono le tantissime novità che ogni secondo vengono visualizzate dagli utenti dei Social Network. Gran parte di queste sono svagliate e così bisogna essere bravi a capire il grado di verità della notizia.
Tra gli aspetti positivi, che seppur pochi hanno la loro importanza, troviamo:
- la capacità di ampliare la propria gamma di conoscenze in tempi brevi.
- la possibilità di chattare e comunicare in maniera istantanea.
- la possibilità di ricordarsi compleanni e avvenimenti importanti.
Sicuramente gli aspetti negativi hanno la maggioranza. Basta pensare al problema della dipendenza, molto frequente negli adolescenti, che può causare problemi fisici abbastanza gravi, come la "Sindrome del Mouse", un indebolimento dei nervi della mano dovuto al troppo utilizzo del pc. Oppure i disturbi oculari o quelli riguardanti una dinamica alterata delle emozioni: sudorazione alterata e batticuore accellerato.
Creare il proprio profilo su Facebook implica una serie di conseguenze sull'interazione prevalentemente adolescenziale; innanzitutto potrebbe essere rivelata la propria identità psicofisica ma sopratutto sembra che questo Social Network semplifichi la condivisione di idee con amici e/o conoscenti, quando invece non fa che complicarla togliendo quelle difficoltà e quella sincerità che si affrontanto e tengono nel momento in cui si guarda negli occhi una persona.
Molto spesso poi proprio la creazione di profili personali può portare al fenomeno delle "amicizie pericolose" così come a quello del "cyber-bullismo", cioè il bullismo in rete, che va a danneggiare i ragazzi più fragili. Infine un altro aspetto di cui tener conto sono le tantissime novità che ogni secondo vengono visualizzate dagli utenti dei Social Network. Gran parte di queste sono svagliate e così bisogna essere bravi a capire il grado di verità della notizia.
lunedì 18 novembre 2013
Viaggiare con il Web 2.0
Abbiamo
detto nei precedenti post che il viaggio è un lasciarsi andare alla
ricerca di risposte e di nuove realtà,diverse dalla nostra, spesso è
proprio il cercare che rende interessante e unico il viaggio.
Specialmente nell'ultimo post abbiamo introdotto il concetto di
pregiudizio come barriera che ostacola l'apertura ad altre culture.
Ora di barriera ne introduciamo un'altra ovvero il Web 2.0, in quanto
l’evoluzione
e del computer e di internet hanno completamente stravolto il
concetto di viaggio che è totalmente cambiato rispetto a quello
inteso dai più famosi viaggiatori di un tempo. Personalità come
Theroux, Terzani e Kerouak, sempre impegnati in prima linea in un
andare che non aveva una destinazione, hanno lasciato il posto ai
viaggiatori 2.0, quelli della rete, del web, quelle persone che
hanno, già prima di partire, tutte le informazioni ben chiare e
definite. A portata di mano. Per come si è evoluto il mondo, grazie
ai dispositivi mobili e al real-time non esistono più le idee
classiche di viaggio e vacanza. Chi parte per una vacanza molto
spesso non vede l’ora di tornare a casa per pubblicare il suo album
fotografico su facebook o, meglio ancora, di farlo direttamente in
tempo reale fotografando con il suo i-phone. Anche i viaggiatori sono
cambiati, non esiste più chi parte alla ricerca di posti
inesplorati, piuttosto ci sono persone che si organizzano il viaggio
per quello che li rispecchia di più. Tutto è una ricerca smodata di
recensioni e testimonianze su internet, una continua emulazione di
esperienze già vissute. Tutto è cambiato. Abbiamo
il mondo in pugno, ogni giorno tramite internet possiamo collegarci
in tempo reale con posti che, altrimenti, non vedremmo mai; le
immagini, i video, tutto quello che divoriamo continuamente con i
nostri occhi ci porta a vedere il mondo in un’altra maniera e,
quando ci troviamo fisicamente in un luogo, abbiamo quasi la
sensazione di esserci già stati e non riusciamo a trovare nelle
situazioni nulla di nuovo. Tutto
è già presente nei nostri database, tutto quello che facciamo ogni
giorno è un susseguirsi di avventure già sperimentate e conosciute
in passato.
Il Modo Migliore per Conoscere è Viaggiare.
Per
conoscere si viaggia. Si viaggia nei posti più sperduti e
dimenticati al mondo ma anche in quelli più vicini. Si viaggia
dentro se stessi e si arriva a scoprire cose della nostra persona
completamente misteriose e nuove… i viaggi più lontani solitamente
sono quelli più ricchi di emozioni e scoperte. Attraverso il viaggio
è possibile venire a contatto con usi, culture, lingue, religioni e
tradizioni diverse… può capitare di conoscere una persona e
quindi si tenta di immergersi in un’altra prospettiva, differente
dalla nostra, alla quale si è abituati, per inoltrarsi in un mondo
nuovo… quello di un'altra persona del tutto nuovo, misterioso e
affascinante… Quindi il viaggio non inteso come unico strumento di
divertimento, svago ma come strumento di conoscenza per eccellenza!
Si vivono così nuove realtà non perché stanchi della propria, ma
per aprirsi a nuovi mondi e conoscenze che altrimenti non si
sarebbero mai conosciute…perché il modo migliore per conoscere è
vivere e viaggiare da allo stesso tempo la possibilità di imparare
cose nuove su noi stessi e sul mondo che ci circonda, e ognuno può
riuscirci se ci si prova.
A
questo proposito non tutti sono disposti a provare e come
ha detto Mark Twain:
“viaggiare
è fatale ai pregiudizi, al bigottismo e alla chiusura mentale, e
molti di noi ne hanno davvero bisogno sotto questo aspetto. ”
Mettersi
in gioco e dimostrare quello che si vale in un contesto a noi
sconosciuto, oltre che a darci la possibilità di stringere rapporti
con persone dallo stile di vita diverso dal nostro. Penso che di
questi tempi ci sia un grande bisogno di conoscere di più il mondo e
cancellare i pregiudizi e luoghi comuni che immancabilmente si creano
nella mente delle persone. Gestire l'incontro con la diversità ci
mette in condizione di dover saper convivere in una situazione di
multiculturalità. Però avere a che fare con la multiculturalità
vuol dire avere a che fare appunto con i pregiudizi, e qui mi è
stato molto utile il corso di Pedagogia Interculturale, alcuni di
questi sono:
- Rafforzamento delle differenze tra gruppi e appiattimento delle differenze individuali intra-gruppo
- Individuo come membro di una categoria/gruppo, non come persona
- Previsione di comportamento in base all’appartenenza di genere
- Pregiudizio ostile in base ad aspettative stereotipate
Quindi
come possiamo distruggere le barriere poste dai pregiudizi??
- attraverso il dialogo e la mediazione narrativa
- apertura, conoscenza, scambio
- promuovendo narrazioni diverse (di sé)
- con l'ascolto attivo, rispetto, comprensione
- il riconoscimento dell’altro come persona
- passando da comunicazione “interculturale” tra i generi a comunicazione interpersonale
DIFFERENZA TRA VACANZA & VIAGGIO
(Dal
film "Tutto l'Amore del Mondo")
Da qualche parte bisogna pur iniziare a scrivere e non avendo un'idea di sviluppo precisa parto dalla distinzione tra quello che voglio trattare io; il viaggio e la vacanza, che sono due esperienze totalmente distinte con una loro precisa funzione. Almeno per come le vedo io. Il frammento di film che ho inserito rappresenta in modo chiaro che il fine della vacanza è il relax e/o il divertimento. Vacanza.. la si associa a cuor leggero o occhi chiusi: è importante godersi lo scorrere del tempo possibilmente in spiaggia sul lettino e solo dopo, se c'è tempo e voglia, si ammira o si scopre il paese in cui si è. I momenti della vacanza sono dilatati, e scanditi da lunghe pause e il motore scatenante che fa sentire il bisogno di una vacanza è la stanchezza: quando si sente il bisogno di ricaricare le batterie, si va. L'obiettivo del viaggio è invece la conoscenza e la scoperta: non quella appresa dai libri, ma fatta con i sensi: una conoscenza che viene da colori, profumi, suoni, tradizioni, lingue… Il viaggio è fatto di momenti che restano unici nella memoria, e i ritmi delle giornate non sono pianificati: ci sono giornate così piene in cui si consumano le scarpe perchè ci son troppe cose che si vogliono osservare di quel luogo , e altre in cui le ore sono pacate e ci si può godere l'incontro e il confronto con gente estranea che non incontrerai più.
domenica 17 novembre 2013
Ecco
a Voi il Mio PLE.
Come si può notare il mio PLE è molto basato su internet.
Dal mio schema si capisce che quando ho bisogno di informazioni o di fare una ricerca uso prevalentemente l'enciclopedia wikipedia o Google Chrome. Per la comunicazione a distanza utilizzo l'Iphone con chiamate,messaggi e skype; ma anche applicazioni gratuite come whatsapp in quanto molto più pratico e veloce. Se mi capita di dover creare documenti o, come in questo caso, un grafico utilizzo il classico Word, PowerPoint e per modificare immagini o fotografie PhotoShop. Sul lato del tempo libero ho messo le mie passioni dal cinema, alla la radio, la musica che posso ascoltare tramite I-Tunes e Youtube, ma anche giornali, riviste, libri e quando mi è possibile non ci penso due volte e salto su un aereo. Per quanto riguarda invece l'ambito universitario il mio apprendimento è basato sull'esecuzione di stage/tirocini, che hanno molto ampliato la mia conoscenza sul mio corso di studi, è stata un'esperienza che oltre a formarmi sulla mia futura professione mi ha anche arricchito come persona. Altri strumenti universitari, ovviamente sono la mail.studio.unibo, il sito web per l'iscrizione agli esami e una pagina web altrettanto utile il lastminute dove posso informarmi sui colloqui con i professor, eventuali laboratori ecc... che possono aiutare nell'apprendimento. Ci molte altre fonti di apprendimento meno formali e più soggettive come la famiglia il mio apprendimento passa tramite loro grazie ai racconti e le esperienze delle persone che fanno parte del mio nucleo familiare, poi ci sono gli amici con i quali posso avere sempre un confronto aperto, magari non con le stesse opinioni, ma comunque che mio offrono un confronto e uno scambio di idee.
Questo è l'ambiente di apprendimento che mi circonda o per meglio dire; queste sono le basi sulle quali si fonda il mio apprendimento.
Ma che cos'è il PLE?
Cerchiamo di Capire che Cos'è il PLE!
Un
Personal Learning Environment (PLE), che si traduce in Ambiente
Personale di Apprendimento è uno strumento che facilita l'accesso,
l'aggregazione, la configurazione e la gestione di esperienze di
apprendimento da parte di un individuo.
In
termini più semplici la funzione di questo spazio consiste
nell'integrazione delle tecnologie del “Web 2.0” per favorire
l'apprendimento individuale.
(Fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Personal_learning_network )
Questo
modo di operare è molto soggettivo e quindi diverso da persona a
persona . Lo spazio di apprendimento può raccogliere le risorse più
differenti; dalle tecnologie più avanzate, ai mezzi di informazioni
classici come giornali e radio.
Tutte hanno come obbiettivo finale
quello di informare e costruire un sistema di conoscenze il più
funzionale e semplice possibile.
giovedì 14 novembre 2013
Il Perchè di Questo Blog.
"Il viaggio è una porta attraverso la quale si esce dalla realtà nota e si entra in un'altra realtà inesplorata, che somiglia al sogno." cit. "Guy de Maupassant"
Svilupperò
il blog su un tema che per me è uno dei più belli al mondo; i
viaggio.
Ovviamente
il titolo è un pò eccessivo, ma da l'idea di quello che voglio
provare a comunicare, in altre parole quello che è in grado di
trasmettere un viaggio, delle sensazioni e ricordi che è in grado di
lasciare e come queste ci accompagneranno per il resto della vita. Il
Blog non sarà sviluppato solo su questo concetto, ma parlerò anche
di come i viaggi, nonostante l'era dei social network in cui viviamo,
continuino a permettere il confronto diretto e l'apertura mentale
verso paesi e tradizioni differenti dai nostri. In sostanza quindi è
rivolto a tutti, ma in modo particolare agli adolescenti che ormai
tramite internet compiono dei veri e propri viaggi virtuali.
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